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ESISTERE E COMUNICARE

Ebbene, questa è l’essenza profonda della comunicazione: esistere. E la prova di questo fondamentale assunto lo si ha osservando proprio le persone che non comunicano. Quelle persone si sentono sole; sono lasciate sole; perdono i contatti; si chiudono in sé stesse e, spesso, purtroppo, perdono anche interesse per la vita. In altre parole, pian piano, “spariscono” dal tessuto dell’esistenza. (Roberto Palumbo)
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DOMANDA E OFFERTA




C’ erano  una volta  dei ricercatori spirituali che si recarono ad imparare gli insegnamenti di un vecchio maestro.
Il grande maestro  disse loro : “Dovete pagare per avere la saggezza !!
Grande scandalo !!!  I ricercatori furono arrabbiatissimi !
Uno di loro allora disse: “Sono allibito ! Dovrei pagare per qualcosa di intangibile come la saggezza??
La risposta del maestro non si fece attendere : ” Onoratissimi discepoli, non sapete che il valore di una cosa dipende dalla sua scarsità ??
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EFFETTO DOMINO


Mi è capitata sotto occhio questa simpatica storia:

Nell’antica India c’ era una famiglia dentro la quale la nuora era invidiata dalla suocera e quest’ ultima, cercava continuamente scuse per attaccar lite. 
In uno di questi momenti, mentre la nuora cuoceva il riso, la suocera si infuriò senza un reale motivo e presa dall’ ira prese dal fuoco una brace ardente e la scagliò contro la giovane.
 La brace non colpì la giovane ma invece colpì una pecora che le stava lì accanto. La pecora fuggì via spaventata mentre il suo vello cominciò a prendere fuoco. Nel fuggire incontrò un mucchio di fieno che a contatto con essa si incendiò rapidamente . L’ incendio si propagò ad una stalla dove dove erano rinchiusi molti elefanti. Questi impauriti e imbizzarriti fuggirono calpestando campi e raccolti perfino quelli di un regno vicino. Per tale motivo si scatenò una guerra tra i due paesi che durò dieci anni. E così dalla rabbia di una persona gelosa derivarono dieci anni di karma bellicoso e pieno di violenza. 



Questa è una magnifica storia per esplicare quanto siamo interconnessi uno con l’ altro tanto che le nostre azioni per quanto piccole possono avere effetti imprevedibili . Se siamo di malumore o creiamo dei malumori negli altri potremmo, a nostra insaputa, creare di conseguenza altre situazioni spiacevoli. Una buona pratica per scongiurare questo è mettere la consapevolezza di come stiamo in evidenza. Monitoriamo le nostre emozioni, e i nostri pensieri e se non sono positive abbiamo sempre la possibilità di scegliere qualcosa di migliore. Non è sicuramente facile .

Ora una buona tecnica per evitare che emozioni sgradevoli si impossessino di noi  è quella di osservarsi .

Abbiamo due tipi di segnali che ci indicano che siamo sotto tensione: i segnali interni e quelli esterni.
  • Segnali interni: mal di testa,denti serrati, dolori lombari, labbra strette, fronte aggrottata, stomaco contratto,spalle ricurve, dolori al collo,muscoli della schiena rigidi. 
  • Segnali esterni: parlare con ritmo acellerato, non affrontare i problemi in maniera corretta, atteggiamento pessimista o negativo verso gli avvenimenti della vita, cattive abitudini. 
Consiglio una tecnica rapida per recuperare la padronanza di sè:
1) osservate la vostra postura: assumete prima possibile una postura “marziale” con spalle dritte e forti.
2) chiudete gli occhi e respirate a fondo e lentamente almeno una decina di volte questo è per quel che riguarda il pronto soccorso rapido.

Nel caso di disagio e malumore persistente ritagliatevi quanto prima dello spazio per voi nella natura (un parco può andare bene) , fate in modo di stare in assenza di stimoli il più possibile,cercate il silenzio,assumete un pensiero di tipo positivo (ad esempio pensate a qualcosa di bello che avete vissuto).
Voi che ne pensate?
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TAROCCHI : VIA DI EVOLUZIONE PERSONALE


La parola tarocchi per molti evoca le  immagini di ciarlataneria  e inganno, di  cose occulte e innominabili, di esoterismo distante e avulso  dal reale.
Sì, purtroppo  a volte questo formidabile strumento di indagine interiore si è legato a telefatucchiere e a personaggi  molto discutibili dediti solo a imbrogliare il prossimo per tornaconto personale.
In realtà un mazzo di tarocchi è solo uno strumento nelle mani di chi lo usa.   E’ come un martello: lo puoi usare per costruire  magnifiche cattedrali  o per distruggere opere d’ arte e abitazioni.
Dipende tutto da chi  usa questo strumento.
Io sono favorevole ad usare i tarocchi perchè ritengo che siano stati dati  e creati come dono di ricerca interiore dal Divino.
Non bisogna avere paura ad usare i tarocchi, e  non deve far paura.
Dunque, quale è il modo giusto di usare i tarocchi ?
Bisogna innanzitutto distinguere 2 cose:
  • Lo scopo
  • Chi li usa
Lo scopo per cui usare i tarocchi è fondamentalmente per realizzare una connessione con il Divino,  Dio stesso,  quindi è uno scopo spirituale, di riconnessione con qualcosa che al momento si è perso.  L’ uso dei tarocchi è quindi uno scopo evolutivo, indagare  su cosa il  Trascendente porta di corretto per noi.  Tutti noi abbiamo un percorso di vita e, con una consultazione di questo strumento, cerchiamo di vedere cosa è giusto che succeda per noi.  L’ intento con cui ci approcciamo dunque deve essere un intento per il massimo bene di tutti e mai di tipo solo egoistico.   Le classiche domande “mi ama o non mi ama, farò soldi o guarirò dalla malattia sono assolutamente fuori luogo.
Chi li usa deve essere un persona di alta levatura morale e spirituale e non deve essere legato da business e affari di dubbia caratteristica.
Se trovi qualcuno che leggendoti  i tarocchi ti spaventa, ti fa preoccupare, o ti dice che sei vittima di un qualche cosa,  scappa a gambe levate perchè quella persona ti vuole manipolare a sua/o vantaggio.
Un buon lettere di tarocchi ti mette sempre a tuo  agio e durante la lettura ti senti sereno/a.  Le indicazioni che ti darà sono indicazioni positive e costruttive che ti permettono di lasciarlo con delle buone speranze nel tuo  cuore, per la  tua vita.
E soprattutto, un buon lettore,   non leggerà  nel futuro.  Il tuo  futuro te lo fai tu   !
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IN PRIGIONE



Sii il tuo proprio palazzo
o il mondo diverrà la tua prigione
(John Donne)
Questa “massima” torna sempre ad ogni latitudine.
E’ come la verità che è stata frantumata e dispersa a pioggia per ognidove.
E’ un frattale della verità superiore, un monito ad uscire dall’isola di Circe, ma diversi, carichi di esperienza…
Nell’incantesimo che avvolge il mondo, non è facile discernere nemmeno se stessi…
Non è per nulla facile cari amici … ma d’ altra parte la pena per “non essere ” è l’ oblio, esattamente come farebbe una prigione vera.
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