Mettere in moto il cambiamento è sospingere qualcosa che abbiamo voluto o bloccato in modo che si possa trasformare in qualcosa d’ altro. E’ accettare che la vita scorra nel suo incessante divenire (Eraclito). Di trasformazione in trasformazione andiamo da un luogo interiore all’ altro.
Cambiare è passare da uno stato energetico ad un altro, è il mutare di una salutare crescita fisica , psichica, spirituale.
Anche quando siamo convinti delle cose citate più sopra in noi c’ è sempre una resistenza. Le cose nuove creano ansia, il vecchio, le abitudini ci danno sicurezza.
Sicurezza: falso mito. Se ben ci pensiamo non siamo sicuri di nulla (non voglio spaventare ma anzi invitare invece a un approccio positivo al nuovo per quante cose belle ci potrebbe portare !
La resistenza al cambiamento è un’ autodifesa, tenere lontano quello che non si conosce. Oppure non vogliamo vedere il reale diverso da quello che è.
Per esempio ho conosciuto spesso donne che erano legate a situazioni di coppia con uomini, dove questi ultimi non avevano nessuna considerazione della propria compagna…eppure, la donna nonostante, le evidenze non troncava il rapporto assolutamente deleterio e devastante per lei.
Qui entrano in gioco schemi inconsci di cui ora non è il caso di parlare, ma sottolineo solamente la loro esistenza.
Ebbene sì, siamo rigidi a volte nel cambiare; vogliamo essere coerenti nonostante tutto, questa nostra rigidità magari la si vede anche nel corpo con dei movimenti rigidi o la sensazione di rigidità.
Dove ci porta il non cambiamento? Rimanere rigidi a livello materiale, fisico, emotivo e spirituale ci porta al’ arresto della nostra crescita e quella degli altri, è il contrario dell’ energia naturale che è continua evoluzione. Ci porta alla crisi, ci porta al dispendio di energia per il mantenimento dello status quo.
Cambiare richiede energia e flessibilità dobbiamo riuscire ad accettare schemi ed abitudini ormai sorpassati e permettere di liberarci da situazioni ormai non più consone per noi.